Cappuccetto Rosso non è la stessa che ricordavamo: col suo sgargiante mantello cremisi, certamente non l’ensemble più discreto per che decide di sgusciare camuffata nella notte, non saltella allegra nei boschi fatati, ma tra i tetti di una cittadina dalle reminiscenze architettoniche steampunk...

Marc torna di viaggio e trova la moglie Anna cambiata, sul punto di lasciarlo. Irascibile, la donna finisce col confessare una relazione extraconiugale. Marc si deprime, ma chiama un investigatore privato, quando si rende conto che Anna, che sembra sempre più isterica ed angosciata, non lo ha lasciato per il suo amante ma per un'altra persona...ma si tratta proprio di una persona?..

Quando la psicologa Susanne accoglie l'ultimo cliente della giornata, Mark, si aspetta un incontro come un altro. Ma quando Mark si rivela essere un noto assassino seriale, Susanne si rende conto che la prossima ora cambierà la sua vita per sempre...

Psicologa affermata riceve un nuovo paziente, che oltre a rivelarsi un noto serial killer dimostrerà di avere un conto in sospeso con la donna. Difficile ma non impossibile assemblare una valida macchina tensiva adoperando il minimo indispensabile (lo script consiste essenzialmente in un lungo scambio dialogico fra due protagonisti in una sola location); purtroppo Klarlund si prende davvero troppo tempo nella fase preparativa e, scoperte presto le carte, insiste sui medesimi concetti scadendo nel ripetitivo e sperdendo il pathos. Twist ending simpatico, ma questo non mitiga la noia...

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