Alle soglie dell'anno Mille, nella raffinata Baghdad, il giovane Ahmed Ibn Fahdlan vive in una posizione sociale di alto rango, ma questi privilegi finiscono quando viene scoperta la sua relazione proibita con una donna. Per punizione viene inviato come ambasciatore in una terra lontana. Mentre è in viaggio con il consigliere e servitore Melchisidek, la carovana si imbatte in un manipolo di guerrieri vichinghi. I due gruppi cercano di fare conoscenza. Melchisidek traduce frasi e parole ma non riesce a far cambiare idea a Ibn: per lui, quei vichinghi sono zotici e non vale perdere tempo ad ascoltare i loro racconti sulle misteriose e terrificanti creature che affliggerebbero il loro paese. Ibn quindi vorrebbe ripartire, quando interviene all'improvviso una vecchia indovina che lancia un ammonimento: tredici guerrieri dovranno essere utilizzati per sconfiggere il nemico che perseguita il popolo vichingo, ma il tredicesimo dovrà essere uno straniero di stirpe diversa.