Nikolay, un muscoloso sovietico, è considerato il miglior soldato dell'Armata Rossa e percio' scelto per una missione in Africa, allo scopo di eliminare il capo dei partigiani di un paese in disperata rivolta per la propria indipendenza. Per raggiungere lo scopo, Nikolaj si finge disertore dall'esercito russo, nevrastenicamente avversato da un ciarliero giornalista americano, instancabile e avventato nel trasmettere notizie sulla rivolta. Nonostante il dispiego senza risparmio di prodezze inverosimili Nikolaj fallisce il colpo e viene catturato dai boscimani, avendo modo di assistere così a disumane incursioni russe sulle popolazioni inermi e di incrinare la sua coriacea fede comunista. Riesce comunque a liberarsi e raggiungere il suo comando. Ma qui viene atrocemente torturato a motivo delle sue inclinazioni umanitarie nei confronti dei rivoltosi. Chiede tuttavia e ottiene di ritentare l'impresa, ma solo per disertare - e questa volta sul serio - dai connazionali e schierarsi dalla parte dei rivoltosi fino a meritarsi dagli indigeni la medaglia-tatuaggio di "scorpione rosso".