Rapito da un gruppo di banditi sardi il 17 giugno 1997, l'imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini si rende presto conto che l'unica possibilità di salvezza risiede nel rapporto con il suo carnefice Marco. Entrambi hanno origini contadine, condividono la stessa cultura del rispetto per la persona e lo stesso pragmatismo. Il finale della vicenda li vedrà l'uno di fronte all'altro.